Di Roberta Campagna. L’arte dunque può fallire. Anzi, per lo più fallisce. Quasi per sua natura è un fallimento, è inutile. Ma questa inutilità rischia di essere il suo pregio più grande, soprattutto per chi ostinatamente e scioccamente non è in grado di farne a […]
Mito
di Simona Micali. Pirandello dimostra una «coscienza della crisi» molto maggiore rispetto ai suoi contemporanei, coscienza che si riflette integralmente anche nella modalità di accostamento al mito: anziché sbarazzarsi sbrigativamente della vecchia mitologia, infatti, Pirandello analizza approfonditamente le ragioni della morte del mito nella modernità, […]
Di Carmelina Sicari. Pirandello ha consegnato al pubblico, che dapprima subendolo e poi accettandolo senza confutazione, l’idea della vita ridotta a ripetizione, a sfilata di specchi riproducenti la stessa cosa, una vita smarrita in labirinti privi di senso, vera e propria trappola come lui stesso […]
Di Salvo Sequenzia. I miti “dichiarati” di Pirandello sono i tre drammi che ne recano, come sottotitolo, l’inequivocabile explicit: “La nuova colonia” (1928), “Lazzaro” (1929), “I giganti della montagna” (1931-34); mentre la frequentazione della materia mitologica avviene già in giovanissima età, durante il soggiorno a […]
Di Franco Sepe. Pirandello non appartiene alla categoria dei rifacitori, bensì a quella dei creatori di miti. I miti “dichiarati” di Pirandello sono i tre drammi che ne recano, a mo’ di sottotitolo, l’inequivocabile specificazione: “La nuova colonia” (1928), “Lazzaro” (1929), “I giganti della montagna” […]