Di Elio Providenti. L’idillio tra Pirandello e il fascismo dura fino all’inaugurazione del Teatro d’Arte: le difficoltà economiche, prima; le accoglienze ostili da parte della stampa antifascista durante il viaggio della compagnia in Argentina, poi, lo inducono a una serie di errori politici rinfacciatigli al […]
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Da «La stanza di Montanelli». La risposta alla lettera inviata da un lettore alla rubrica curata da Indro Montanelli (“La stanza di Montanelli”) e pubblicata sul “Corriere della Sera” del 17 marzo 2001 riguardo le motivazioni che spinsero Luigi Pirandello ad aderire al fascismo. »»» […]
Di Giuseppe Panella. Pirandello divenne sì Accademico d’Italia, ma non fu mai accettato dalla gerarchia culturale fascista e popolare nei teatri italiani. A differenza di uomini che erano nelle grazie del Duce, un forte imbarazzo accompagnò alcune delle uscite pubbliche e delle polemiche di Pirandello. […]
Di Marcello Benfante. Il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti viene rapito e vigliaccamente massacrato. Il fascismo è quasi sul punto di essere spazzato via dall’ostilità montante dell’ opinione pubblica. In questa temperie politica, il 17 di settembre, Pirandello decide inaspettatamente di esprimere pubblicamente con una […]
Di Tano Gullo. In quei dieci giorni, dal 19 al 29 settembre 1931, in terra portoghese si giocano più partite nella stessa scacchiera. Sfide estenuanti e dagli esiti dubbi. Alla fine di quelle intense giornate di incontri e dibattiti si consuma, seppure di straforo un […]
Di Patricia Gaborik. Nonostante le apprensioni della vigilia, alle nove di sera Mussolini prese posto in un palco del piccolo teatro di Palazzo Odescalchi (in via dei Santi Apostoli), il sipario si alzò e un paio d’ore più tardi lo spettacolo si chiuse senza che […]
di Gina Lagorio. Si è scritto tanto del rapporto di Pirandello con il fascismo, e ancora ci si agita intorno al logoro dilemma impegno disimpegno. Basterebbe la lettura di queste confessioni alla donna amata per avere un’immagine persuasiva, perché a fior d’anima, dell’essere e dire […]
Di Lorenzo Catania. Le ultime volontà dello scrittore, lasciar passare sotto silenzio la sua morte, carro d’infima classe, divieto a parenti e amici di seguirlo, cremazione e dispersione delle ceneri al vento stridevano con «la bella morte fascista» e dribblavano beffardamente ogni strumentalizzazione politica presente […]
Di Gianfranco Morra. Il fascismo era una religione politica, una utopia palingenetica volta alla nazionalizzazione delle masse. I gerarchi fascisti che ostacolarono Pirandello non furono pochi. Egli stesso non mancò di criticare il regime e sembra che abbia definito Mussolini «un tubo vuoto». Negli ultimi […]
Di Elio Providenti. Una polmonite, una malattia violenta, incurabile allora, cui era scampato una prima volta a Berlino tra la fine di marzo e l’inizio d’aprile del 1930, con rinnovata furia, in una settimana del dicembre 1936 l’aveva assalito e finito. La morte era sopraggiunta […]
Di Carmelo Fucarino. Furono tre lunghi mesi di delirio, una lunghissima ed estenuante via Crucis, in attesa di una chiamata, che confermasse e consolidasse la sua arte, un solo invito a realizzare sullo schermo la sua genialità. Da una porta all’altra, senza nessun esito concreto. […]
Di Pietro Seddio. Mi accorsi, anche, che boicottavano le mie commedie tanto è vero che accorreva sempre meno pubblico con l’aggravarsi della situazione finanziaria e fu per questo che mi allontanai dall’Italia. Iniziò il mio peregrinare per sorreggere le sorti della Compagnia sperando che all’estero […]
Di Maria Elena Santuccio. Piuttosto che essere coinvolti emozionalmente, come nel teatro dannunziano o fascista, gli spettatori sono chiamati a compiere uno sforzo interpretativo e a riflettere su quelle che il capocomico definisce le “astruserie del dialogo” pirandelliano. Qui il linguaggio non è né chiaro […]