Comprende novelle non incluse dall’Autore – tra il 1922 e il 1936 – nei primi quattordici volumi di Novelle per un anno; né, subito dopo la sua morte, entrate a far parte di Una giornata, Mondadori, Milano, 1937. Includiamo anche sei Novelle “estravaganti” ovvero non incluse in nessuna raccolta. |
L’ordinamento definitivo delle ventisei novelle dell’Appendice (Mondadori, «I Meridiani») è il seguente: «Capannetta», «La ricca», «L’onda», «La signorina», «L’amica delle mogli», «I galletti del bottajo», «Il “no” di Anna», «Il nido», «Dialoghi tra il Gran me e il piccolo me», «Chi fu?», «Natale sul Reno», «Sogno di Natale», «Le dodici lettere», «Creditor galante», «La paura», «La scelta», «Alberi cittadini», «Prudenza», «La signora Speranza», «La Messa di quest’anno», «Stefano dogli uno e due», «Maestro Amore», «Colloquii coi personaggi», «I due giganti», «Frammento di cronaca di Marco Leccio e della sua guerra sulla carta nel tempo della grande guerra europea», «Sgombero».
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Erano state pubblicate in giornali e riviste: «Capannetta», ne La Gazzetta del popolo della domenica, 1 giugno 1884; «La ricca», in La tavola rotonda, 13 novembre 1892; «I galletti del bottajo», in Cenerentola, 23 settembre 1894; «La signorina», in La domenica fiorentina, a puntate, dal febbraio all’aprile 1895; «Il “no” di Anna», in Gazzetta letteraria, 7, 14, 21, 28 settembre e 5 ottobre 1895; col titolo «Lillina e Mita» e con diversa redazione la novella fu ripubblicata in Rivista di Roma, 10 aprile 1906; «Il nido», in La tribuna illustrata, novembre 1895, «Dialoghi tra il Gran me e il piccolo me» si compone di quattro capitoli che furono pubblicati con i rispettivi titoli: «Nostra moglie» ne La tavola rotonda, 2 novembre 1895, «L’accordo», in Il Marzocco, 13 giugno 1897, «La vigilia», in Ariel, 25 dicembre 1897, «In società», in II ventesimo, 4 febbraio 1906. «Chi fu?», apparve in Roma di Roma, 27-28 giugno 1896; «Natale sul Reno», in Roma letteraria, 24-25 dicembre 1896; «Sogno di Natale», in Rassegna settimanale universale, 27 dicembre 1896; «Le dodici lettere», ne La domenica italiana, 21 febbraio 1897; «Creditor Galante», ne La tribuna, 21 aprile 1897; «La paura», in La domenica italiana, 1° agosto 1897; «La scelta», in Ariel, 10 aprile 1898; «Alberi cittadini», in II Marzocco, 4 marzo 1900; «Prudenza», in II Marzocco, 17 marzo 1901; «La Messa di quest’anno», in II ventesimo, 5 marzo 1905; «Stefano Giogli uno e due», in II Marzocco, 18 aprile 1909; «Maestro amore», in Noi e il mondo, agosto, 1912; «Colloquii coi personaggi»: la prima parte in Giornale di Sicilia, 17-18 agosto 1915, la seconda parte nello stesso giornale, 11-12 settembre 1915; «I due giganti» ne L’illustrazione italiana, 4 giugno 1916.
Erano state pubblicate in raccolte precedenti a Novelle per un anno; «L’Onda», «La signorina», «L’amica delle mogli» nella raccolta Amori senza amore, Roma, Stabilimento Bontempelli editore, 1894; «Le dodici lettere» e «Prudenza» in Quand’ero matto, Torino, Streglio 1902; «La signora Speranza» in Beffe della morte e della vita, Firenze, Lumachì, 1902; «Maestro Amore» in Le due maschere, Firenze, Quattrini 1914 e successivamente nella raccolta Tu ridi, Milano, Treves, 1920; «Colloquii coi personaggi» in Berecche e la guerra, Milano, Facchi, 1919; in quest’ultima raccolta è apparsa anche «Frammento di cronaca di Marco Leccio e della sua guerra sulla carta nel tempo della grande guerra europea».
Dalla novella «L’amica delle mogli» è derivata la commedia in tre atti dello stesso titolo, pubblicata da Bemporad, Firenze, 1927 e rappresentata in quello stesso anno.
Dalla novella «Il nido» è derivata la commedia La ragione degli altri, scritta nel 1889 e rappresentata col titolo Non così nel 1915: è la prima commedia in tre atti e in lingua italiana dell’Autore. Pirandello aveva dapprima pensato a un dramma dal titolo II nibbio (vedi II Marzocco, 23 aprile 1889) e ne delineò la trama nel romanzo Suo marito, Firenze, Quattrini, 1911, di cui avviò una parziale revisione col titolo Giustino Roncella nato Boggiolo.
Dalla novella «La paura» è stato tratto un dramma pubblicato col titolo «L’epilogo» in Ariel il 20 marzo 1898 e poi col titolo La morsa, «epilogo in un atto», in Noi e il Mondo, 1° marzo 1914. Fu rappresentato nel 1910.
La novella «La signora Speranza», insieme con l’altra intitolata «Non è una cosa seria» (che da essa deriva), ha fornito il soggetto alla commedia in tre atti Ma non è una cosa seria, rappresentata nel 1918.
«Colloquii coi personaggi», insieme con «Personaggi» e «La tragedia d’un personaggio», ha fornito lo spunto alla commedia Sei personaggi in cerca d’autore, rappresentata nel 1921.
La novella «Stefano Dogli, uno e due» rappresenta la prima idea del romanzo Uno, nessuno e centomila, al quale ha fornito uno spunto anche la novella «Alberi cittadini». Inoltre, insieme con la novella «La morta e la viva» ha ispirato la commedia in tre atti La signora Morii uno e due, pubblicato nel 1920 e rappresentata nello stesso anno.
Per il personaggio di nome Pinzone della novella «La scelta» cfr. Il fu Mattia Pascal.
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