Biagioli Giampiero – Pirandello e la critica

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Pirandello e la critica

Molto sappiamo del Pirandello scrittore e narratore, poco del Pirandello critico e filosofo. Oltre alle sue opere teatrali e letterarie, egli produsse una enorme quantità di saggi, articoli e recensioni, dal 1890 al 1934 (anno del Premio Nobel per la letteratura).

Giampiero Biagioli
Pirandello e la critica

Nova Logos editrice – 2013 – pp. 160
Prezzo di copertina, Euro 15,00

Pirandello e la critica

 Risvolto del Volume dal sito dell’editore

Molto sappiamo del Pirandello scrittore e narratore, poco del Pirandello critico e filosofo. Oltre alle sue opere teatrali e letterarie, egli produsse una enorme quantità di saggi, articoli e recensioni, dal 1890 al 1934 (anno del Premio Nobel per la letteratura). Tutti i suoi scritti teorici e critici (Prosa moderna, La menzogna del sentimento nell’arte, L’umorismo, Arte e scienza, solo per citarne alcuni) costituiscono un utile commento alle sue opere, in questi si ritroveranno motivi e pensieri ricorrenti nei primi testi letterari. In Pirandello, il pensatore e il critico si accompagnano al narratore e al commediografo. La sua fu una apparizione solitaria, non appartenne a nessuna corrente letteraria. I suoi rapporti con la critica letteraria furono difficili e l’accoglienza riservata alle sue opere fu piena di riserve e incomprensioni. In questo libro si delinea un percorso di lettura del pensiero e della estetica pirandelliani, attraverso interpretazioni proposte da singoli critici letterari.

»» L’introduzione del libro sul sito della casa editrice Nova Logos

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da L’Introduzione del libro

Pirandello, oltre alle opere teatrali e letterarie, per le quali è conosciuto in tutto il mondo, produsse anche una enorme quantità di saggi, articoli e recensioni.
I primi scritti teorici di Pirandello risalgono agli anni 1889-90, durante il suo soggiorno a Bonn, quando era studente universitario. Sono quattro articoli, di taglio prevalentemente linguistico-filologico, pubblicati nella rivista “Vita Nuova”: Petrarca a Colonia, La menzogna del sentimento nell’arte, Prosa moderna e Per la solita quistione della lingua.
Nell’articolo Petrarca a Colonia, il giovane critico discute di alcune opere dedicate al grande poeta e umanista Petrarca, suo connazionale, lamentando di trovare in Italia poco interesse per la letteratura in lingua latina.
Più polemico risulta il saggio La menzogna del sentimento nell’arte, in cui l’autore si oppone alle tante forme letterarie che, secondo lui, sono state incapaci di rendere il sentimento umano in modo immediato, travestendolo e acconciandolo, invece, secondo varie mode e maniere. Già da questo saggio emergono i primi spunti di estetica.
Nel saggio Prosa moderna, col sottotitolo Dopo la lettura del “Mastro don Gesualdo” del Verga, Pirandello osserva, con tono polemico, che la prosa italiana “non è viva, non è amabile; gli manca ciò che solamente può darle anima: la spontaneità”.
Sin dai suoi primi articoli Pirandello combatte il “pregiudizio della tradizione”, cioè l’inutile tentativo di imitazione della forma e dello stile che limita la libera espressione dell’artista.
Il suo ideale artistico è quello di una prosa moderna che si avvicini alla lingua parlata e che non sia vincolata alla tradizione aulica. La spontaneità, l’immediatezza, la libertà dai condizionamenti e dalle convenzioni rappresentano parole chiave della poetica pirandelliana.

Giampiero Biagioli
Pirandello e la critica

Nova Logos editrice – 2013 – pp. 160
Prezzo di copertina, Euro 15,00

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