10. Lieta

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Lieta

10. Lieta

Dalla Nuova Antologia, 1° marzo 1907. Già apparsa nel giornale Folchetto, Roma, anno IV, 25 marzo 1894.

Che m’avviene?
Io piú libero stamane
il respir traggo: perché?
ed al piè non mi sento piú catene.
Che m’avviene?
Senti? Suonan le campane…
Forse è tutta imbandierata
la città…

Dalla chiusa austerita’
delle antiche esauste vene
oggi forse innamorata
sorge Roma a nuova età.
Sia gajezza in tutti i cuori:
calde, franche, gioviali
per le vie suonin parole:
si spalanchin tutte al sole
le finestre ed abbian fiori
su i lucenti davanzali.

Si, lo so: va tutto a rotoli;
senza fede né dottrina,
sotto un vacuo od irto nome,
i pensier nostri slegati
s’avviluppano coi fati
che stan come
nembi sopra una rovina.
Dove io vada?
Non lo so.

Vado dove la mia sorte
mi conduce.
Senza luce
corro anch’io verso la morte.
Ci sarà per la mia strada
una fossa in cui cadrò.
Sí, lo so – ma di pensare
non ho tempo, oggi, né voglia:
un inganno ancor germoglia
nel mio cuore, e voglio amare,
voglio ridere, scherzare.
In continui, vaghi errori,
finché sotto il càuto piede
non mi cede
la malferma terra, vo’
di quest’aura inebriarmi,
consolarmi
d’esser nato a questa vita.
Primavera sia fiorita
quando alfin giú me n’andrò,
perch’io possa,
nel cader, baciare i fiori
che celavanmi la fossa.


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Raccolte Poesie
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  • 1890 – Raccolta “Pasqua di Gea”
    1890 – Raccolta “Pasqua di Gea”

    Volendo rilevare che il suo umorismo non aveva un rapporto diretto con il suo soggiorno in Germania, Pirandello teneva anzi a sottolineare che in quel paese, anzi, aveva scritto poesie di altro tono e altra ispirazione. Si trattava della raccolta intitolata Pasqua di Gea, pubblicata…

  • 1890/1922 – Raccolta “Poemetti”
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    La prima stesura del Belfagor risale al 1886, e fu distrutta nel 1887 (v. lettera dell’Autore alla sorella Lina, 25 marzo 1887, pubblicata nella rassegna Terzo programma, 1961, N. 3, pag. 281); dodici quartine furono però salvate, e incluse in Mal giocondo, 1882 (Allegre, VII). La…

  • 1890/1933 – Poesie sparse
    1890/1933 – Poesie sparse

    Tutti i componimenti in versi di Luigi Pirandello non compresi nelle varie raccolte. Le liriche sono disposte in ordine cronologico: di composizione quelle datate, di pubblicazione le altre. Delle poesie corrette e ristampate è riprodotto l’ultimo testo riveduto dall’Autore. Sono escluse le liriche ritrovate successivamente…

  • 1895/1934 – Raccolta “Elegie Renane”
    1895/1934 – Raccolta “Elegie Renane”

    In origine queste liriche si intitolarono Elegie boreali e furono certamente più di sedici. Raccolte in volume sedici elegie nel 1895, dopo quasi quarantanni Pirandello ne ripubblicò cinque, rivedute, nella Nuova Antologia, fascicolo del 1° dicembre 1934. Queste cinque elegie recano i seguenti titoli redazionali: Aurora nel…

  • 1901 – Raccolta “Zampogna”
    1901 – Raccolta “Zampogna”

    La raccolta poetica intitolata Zampogna è stata pubblicata nel 1901 da Società editrice Dante Alighieri, Roma. Si tratta di un’opera che rivela che Pirandello è un artista aperto a cogliere le voci più significative della poesia contemporanea italiana, in particolare l’esperienza di un poeta come Giovanni…

  • 1912 – Raccolta “Fuori di chiave”
    1912 – Raccolta “Fuori di chiave”

    L’autore pubblica Fuori di chiave nel 1912, presso Formiggini, un editore assai noto nella cultura italiana del Novecento per aver realizzato una collana dei “Classici del ridere” nella quale compaiono scrittori italiani ed europei assai cari a Pirandello, come Luigi Pulci, Folengo e Tassoni –…

  • Poesie – Introduzione (con Audio lettura)
    Poesie – Introduzione (con Audio lettura)

    Introduzione alle poesie di Luigi Pirandello.  Nel 1960 vennero per la prima volta pubblicate in un’unica raccolta tutte le opere poetiche dell’autore, accompagnate da testi inediti pazientemente ricercati e recuperati fra i numerosi scritti sparsi. L’amore ed i rapporti fra uomo e donna, tematiche chiave…

Noto soprattutto per le numerose e caratteristiche novelle, le singolari opere teatrali e gli altrettanto peculiari romanzi, Pirandello, agli albori della sua carriera, fu anche poeta. Un poeta che, nonostante fosse solo agli inizi, lasciava già intravedere chiare tracce non solo del suo inconfondibile stile, ma soprattutto della sua particolare visione del mondo e della natura umana. Nel 1960 vennero per la prima volta pubblicate in un’unica raccolta tutte le opere poetiche dell’autore, accompagnate da testi inediti pazientemente ricercati e recuperati fra i numerosi scritti sparsi. L’amore ed i rapporti fra uomo e donna, tematiche chiave in Pirandello, spesso trasfigurate da ambientazioni irreali e mitiche, mostrano già quelle lacerazioni e contraddizioni che col tempo diventeranno segni distintivi dell’intera opera pirandelliana. Basti pensare al titolo della prima raccolta poetica dell’autore, Mal giocondo, ossimoro che, dietro l’apparente scherzo nell’accostare due termini così dissimili, quasi a volersi burlare del lettore, anticipa le antinomie e incoerenze che saranno parte integrante delle successive opere teatrali e dei romanzi.

Amore e odio, quindi, ma anche beltà e tristezza, giovinezza e vecchiaia, ricchezza e povertà: sentimenti forti e contrastanti, che sembrano prendere vita ed uscire dai versi con irruenza, per rispecchiarsi in ogni animo umano.
Ma vi traspare anche la sfiducia tipicamente pirandelliana nei confronti della società e della classe dirigente, soprattutto nel delicato momento storico che Pirandello si trova a vivere, subito dopo l’unità d’Italia (1870), e che si riflette nelle efficaci e forti immagini della folla romana, descritta con spietata ironia nei suoi aspetti più negativi, peccaminosi e lascivi.

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