Il treno ha fischiato: il richiamo alla vita

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Di Biagio Lauritano

Una brevissima riflessione sulla novella di Luigi Pirandello

Per gentile concessione dell’Autore.

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Il treno ha fischiato - Analisi

Il treno ha fischiato: il richiamo alla vita

Belluca, un impiegato contabile tutto preso dal proprio lavoro, un bel giorno a seguito di un rimprovero del suo capoufficio inveisce contro questi quasi aggredendolo e viene perciò portato in manicomio. Belluca è un alienato la cui identità si perde nei meandri della propria memoria poiché egli ha escluso dalla sua vita anche la voglia di sognare la quale non può certo trarre spunto dalla neonata società di massa, espressione dell’avidità umana che attraverso la sete di denaro ha finito per creare degli automi privi della percezione di ciò che sta intorno a loro.

Ma è bastato il fischio di un treno a liberare l’istinto di Belluca dalla propria angosciosa alienazione, a far sì che Belluca allontanasse momentaneamente da sé i problemi familiari e il lavoro. In questo modo Belluca ha conosciuto il gusto della vita che è tutto giocato sulla libertà della sua fantasia che gli permette ogni tanto di poter spaziare in ogni dove ponendosi, in questo modo, al di sopra della realtà come faceva l’albatro di Baudelaire che, impavido, dall’alto del cielo, si faceva beffe della volgarità umana.

Ne “Il treno ha fischiato” la realtà descritta non è più unidimensionale nel senso che esistono tante realtà quante sono le pulsioni istintive che il protagonista della novella riesce a portare alla luce della ragione, ma non per essere da questa tramutate nella “squallida forma” che tutto oblia; infatti alle pulsioni istintive non si da nome, il che implicherebbe la loro idea di possesso da parte di Belluca che finirebbe per sacrificarle alla realtà alimentando così il circolo vizioso dell’alienazione e la propria “schiavitù alla forma”.

Invece le pulsioni istintive, una volta portate alla luce, ne richiamano sempre altre in un infinito flusso di coscienza che rende vano ogni confine tra realtà e immaginazione: in altre parole ecco il relativismo pirandelliano che ci permette di cogliere in un imprevisto accidente, in questa novella il fischio di un treno, il richiamo alla vita.

Biagio Lauritano
Ricevuto via mail il 21 aprile 2022

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