Il testamento – Capitolo 8: Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta

Di Pietro Seddio

Lentamente, lentamente fino a quando non svoltò l’angolo. Fu allora che l’intirizzito cavallo incitato dall’altrettanto intirizzito cocchiere non si mise a trottare. Quella bara era ingombrante e prima raggiungeva il Verano prima sarebbero tornati al calduccio, uno nella stalla, l’altro nella sua abitazione.

»»» Indice Tematiche

Il testamento di Pirandello. Capitolo 8
Immagine dal Web

Il testamento di Luigi Pirandello

Per gentile concessione dell’ Autore

Capitolo 8
Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta

A quel punto si capì che i giochi erano fatti e che non si poteva più prorogare. Era tempo di traslare la salma perché raggiungesse il cimitero del Verano dove sarebbe stata tumulata. Ormai il maestro si apprestava a fare l’ultimo viaggio, da solo, come da suo espresso desiderio.

La bara era stata chiusa, la si portò sulle spalle fino ad uscire dal cancello.

Fu sistemata sul carro funebre che già si trovava in attesa ed era certo che cocchiere e cavallo, causa di quella giornata uggiosa, erano fradici di umidità. Si chiuse il portellone mentre gli occhi dei presenti videro per l’ultima volta la bara contenente il corpo nudo del Maestro avvolto nel suo bianco sudario.

Iniziò il lento cammino di quel blocco solitario che si perdeva verso il viale.

Lentamente, lentamente fino a quando non svoltò l’angolo. Fu allora che l’intirizzito cavallo incitato dall’altrettanto intirizzito cocchiere non si mise a trottare. Quella bara era ingombrante e prima raggiungeva il Verano prima sarebbero tornati al calduccio, uno nella stalla, l’altro nella sua abitazione. Chissà se il cocchiere, in quel mentre assoluto protagonista d’una storia unica, sapeva quale personaggio stesse portando al cimitero. La storia umana e terrena questa volta poteva considerarsi conclusa ed è certo che molti pensarono di essersi tolti un peso ingombrante e che l’incubo di quella presenza era.

Con Pirandello finiva un’era controversa, per alcuni versi irripetibili, in quanto lo stesso nel bene e nel male era stato, con i suoi personaggi, con le sue storie, un vero ed indiscusso protagonista seppur questo “protagonismo” fu causa di tanti dolori, delusioni, anche intime scaturite per una somma di eventi dai quali non furono estranei i familiari e la tanto decantata Marta Abba. Ma il passato era passato. Si poteva tirare un sospiro di vero sollievo.

Ma sarebbe stato veramente così?

Pietro Seddio

Il testamento di Luigi Pirandello

INDICE

Il testamento di Luigi Pirandello – Nota introduttiva
Capitolo 1: Sia lasciata passare in silenzio la mia morte
Capitolo 2: Morto, non mi si vesta
Capitolo 3: Mi s’avvolga nudo, in un lenzuolo
Capitolo 4: E niente fiori sul letto e nessun cero acceso
Capitolo 5: Carro d’infima classe, quello dei poveri
Capitolo 6: Nudo
Capitolo 7: E nessuno m’accompagni, né parenti né amici
Capitolo 8: Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta
Capitolo 9: Bruciatemi
Capitolo 10: L’Epilogo
Conclusione
Appendice: I tre funerali

»»» Indice Tematiche

Se vuoi contribuire, invia il tuo materiale, specificando se e come vuoi essere citato a
collabora@pirandelloweb.com

ShakespeareItalia