La prima indagine sistematica sulle figure animali che rivestono un ruolo fondamentale nell’opera narrativa di Luigi Pirandello. Franco Zangrilli, docente alla City University di New York e già noto al pubblico per i suoi studi sull’opera dello scrittore agrigentino, esamina in questo volume le valenze simboliche, i contesti e le ricorrenze che fanno del bestiario pirandelliano un universo fondamentale per comprendere la poetica dell’autore.
Franco Zangrilli
Il bestiario di Pirandello
Metauro Edizioni – 2001 – pp. 168
Prezzo di copertina Euro 10,33
Recensione di Tullio Pagano
Dickinson College – Carlisle, PA – USA , Italian Culture, September 22, 2001
Franco Zangrilli. Il bestiario di Pirandello. Fossombrone: Metauro Edizioni, 2001. Pp. 168.
Usciti a distanza di un mese l’uno dall’altro, gli studi qui recensiti confermano la continua devozione con cui Franco Zangrilli, ordinario di letteratura italiana e comparata presso il Baruch College di New York, si dedica allo studio dell’opera pirandelliana, su cui ha già pubblicato un totale di sette volumi. Zangrilli appare determinato a non lasciare alcuno spazio vuoto in quell’universo di segni contraddittori che e la produzione letteraria pirandelliana.
Accortosi che nessuno aveva finora ancora scritto un’opera che trattasse del mondo animale nell’immaginario dello scrittore agrigentino, Zangrilli ha deciso di provvedere con uno studio che, se da una parte mostra una conoscenza davvero impressionante dei testi di Pirandello, dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia al teatro, dall’altra lascia perplessi per la mancanza di una riflessione critica sull’argomento che dia al libro una struttura d’insieme e in qualche modo lo giustifichi in quanto impresa intellettuale–a page, come si e già detto, il bisogno di colmare un “vuoto”. Perché questo grande interesse di Pirandello verso il mondo animale? In che modo l’autore siciliano si stacca dall’immaginario “bestiale” del Naturalismo, a cui e peraltro fortemente legato? In quali casi le presenze animali segnalano le contraddizioni interne dell’autore e quelle della cultura del suo tempo, a cavallo tra civiltà rurale e mondo industrializzato? Più in generale, come pu6 una ricerca sul bestiario pirandelliano arricchire la nostra conoscenza dell’autore, aiutandoci a leggerlo in maniera nuova e differente? Queste sono alcune delle domande a cui uno studio di questo tipo potrebbe cercare di rispondere. Invece chi legge il libro di Zangrilli si trova a sfogliare, capitolo dopo capitolo, pagine fitte di elenchi di presenze animali, senza che l’autore arrivi mai a fare il punto su questo davvero impressionante bestiario.
I sei capitoli che compongono il libro sono volti a studiare la relazione tra l’animale e il primitivo, il lavoro, il femminile, la vendetta, la morte, il tempo; un elenco piuttosto disparato, che non consente all’autore di arrivare ad un momento di sintesi nella sua ricerca. Come ammette Zangrilli nella conclusione, il bestiario pirandelliano “e ineasuribile, insolubile, complesso, quanto lo e la realta stessa degli animali, impenetrabile anche alle ultime conquiste della scienza” (144). Il merito del Bestiario di Pirandello, al di la delle sue carenze strutturali, sta comunque nell’aver portato all’attenzione dei lettori un aspetto finora in gran parte trascurato della scrittura pirandelliana. Come studio critico, invece, il volume in oggetto si presenta come un’occasione mancata, e per questo ci auguriamo che altri studiosi prendano spunto dai molti ed interessanti suggerimenti contenuti in queste pagine e tornino a soffermarsi su questo interessantissimo soggetto.
Tullio Pagano – Dickinson College
Franco Zangrilli
Il bestiario di Pirandello
Metauro Edizioni – 2001 – pp. 168
Prezzo di copertina Euro 10,33
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