08. Ai lontani

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Ai lontani

08. Ai lontani

Dalla Nuova Antologia, 6 giugno 1933.

Ancora forse sul turbato mare
scendon le nubi a sera, entran per gli ampî
veroni a illuminar le stanze i lampi,
e si vede la notte sussultare.

Forse fra le cataste alte del solfo,
ancora, al mite lume siderale,
su l’arso lido strillan le cicale
ne la calma purissima del golfo.

Salpa da l’intricato porto a sera
con flosce vele qualche nave, a lento,
mentre il faro s’accende e nessun vento
spira su l’acque e sale una preghiera.

Ancora queste cose io sento, io vedo,
come se m’accogliesse non mutato
la vecchia casa ne l’antico stato,
e tra la madre e la sorella io siedo.

Da questa casa tu, dolce sorella,
a nozze uscisti, ed or ne sei pur lunge…
Ora anche te forse un rimpianto punge!
Oh se insieme vi fossimo! Di quella

vecchia musica mesta ho tanta sete!
Tu suoneresti ne l’attigua stanza,
io comporrei con l’estro che m’avanza
un canto smanïoso di quiete.

Secche son le mie labbra e gli occhi stanchi
di questa fiamma ond’arsa, io temo, è già
tutta l’anima mia, se piú non sa
quel che giovar le possa, o che le manchi.

Pianse la madre nel veder da fieri
desii condotto fuor del fido tetto
paterno il figlio; attese che l’affetto
lo ritornasse a lei… Madre, e pur jeri

m’animasti a fidar ne l’avvenire…
“Resta lungi da me, figlio; non darti
alcun pensier di noi. Ben vorrei farti
contento, o figlio, a costo di morire!”

Io resterò cosí sempre lontano.
Troppo è il cor mio disajutato ormai.
Son caduto, son vinto. E non vedrai
che il sacrificio tuo, madre, fu invano.

Monte Cavo, 13 agosto 1893.


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Raccolte Poesie
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  • Poesie – Introduzione (con Audio lettura)
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Noto soprattutto per le numerose e caratteristiche novelle, le singolari opere teatrali e gli altrettanto peculiari romanzi, Pirandello, agli albori della sua carriera, fu anche poeta. Un poeta che, nonostante fosse solo agli inizi, lasciava già intravedere chiare tracce non solo del suo inconfondibile stile, ma soprattutto della sua particolare visione del mondo e della natura umana. Nel 1960 vennero per la prima volta pubblicate in un’unica raccolta tutte le opere poetiche dell’autore, accompagnate da testi inediti pazientemente ricercati e recuperati fra i numerosi scritti sparsi. L’amore ed i rapporti fra uomo e donna, tematiche chiave in Pirandello, spesso trasfigurate da ambientazioni irreali e mitiche, mostrano già quelle lacerazioni e contraddizioni che col tempo diventeranno segni distintivi dell’intera opera pirandelliana. Basti pensare al titolo della prima raccolta poetica dell’autore, Mal giocondo, ossimoro che, dietro l’apparente scherzo nell’accostare due termini così dissimili, quasi a volersi burlare del lettore, anticipa le antinomie e incoerenze che saranno parte integrante delle successive opere teatrali e dei romanzi.

Amore e odio, quindi, ma anche beltà e tristezza, giovinezza e vecchiaia, ricchezza e povertà: sentimenti forti e contrastanti, che sembrano prendere vita ed uscire dai versi con irruenza, per rispecchiarsi in ogni animo umano.
Ma vi traspare anche la sfiducia tipicamente pirandelliana nei confronti della società e della classe dirigente, soprattutto nel delicato momento storico che Pirandello si trova a vivere, subito dopo l’unità d’Italia (1870), e che si riflette nelle efficaci e forti immagini della folla romana, descritta con spietata ironia nei suoi aspetti più negativi, peccaminosi e lascivi.

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