Di Pietro Seddio.
Un itinerario dell’animo e della personalità, attraverso pensieri, ricordi, immagini che hanno ispirato la grandezza del Maestro, un percorso un po’ discosto dai soliti saggi, teso a coglier quell’umore, e quel malinconico genio che non sempre è stato valutato nella sua interezza. Questa volta è l'”autore” che trova giustificazione nei “personaggi”, in una ricerca profonda e appassionata del Pirandello uomo, ora staccato dalla sua produzione e reso solo come uomo completo di pulsioni, amori, sofferenze, gioie.
Pirandello. L’uomo del Caos – Introduzione
Nota alla 2a Edizione – 1999
Leggi e ascolta. Voce di Giuseppe Tizza.
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Se esiste un autore che offre una serie di spunti per analisi (e quindi qualsiasi studioso può sempre trarre nuovi argomenti), uno di questi è senza dubbio Luigi Pirandello. Sulla scorta e per soddisfare alcune e pressanti richieste di amici e lettori, mi sono convinto a rielaborare il libro già scritto corredandolo di nuovi concetti, di altre deduzioni sempre avvalendomi del contributo di alcuni autorevoli critici per offrire un panorama assai più completo e comunque che possa maggiormente soddisfare quanti sono interessati allo scrittore siciliano.
Con questo spirito e mantenendo la struttura della prima edizione, ho rivisitato il tracciato che avevo già effettuato riprovando le stesse emozioni che spero possano essere trasferite a quanti avranno il piacere di leggere questo libro.
In tanti lunghi anni e cioè da quando pubblicai L’Uomo del Caos, (premiato in occasione della Fiera Letteraria del libro a Pavia nel 1990) che tanta soddisfazione mi ha arrecato, ho avuto come un desiderio inconscio che si è incuneato in una parte del mio cervello quello di rivedere la prima edizione e che oggi realizzo con il riproporre una seconda edizione che, come detto, è arricchita e sembra più completa in quanto ho inteso ancor più addentrarmi nei meandri, a volte nascosti e quasi indecifrabili, della vita del Maestro che è sempre vita attuale, ammaliatrice e come sirena non finisce mai di chiamare, di tessere la ragnatela dove, prima o poi, un amante della letteratura, andrà ad impigliarsi.
Mi ha accompagnato sempre il massimo rispetto per l’autore, ma soprattutto la consapevolezza che parlare dell’Uomo Pirandello rimane sempre un compito arduo ed io come alunno ho cercato di essergli vicino con circospezione, senza enfasi e soprattutto la senza presunzione di molti che, pur di raggiungere le platee, spesso hanno scritto su quest’autore cose non vere e comunque tendenziose, soprattutto quando si è avuti la superficialità di trattare Pirandello come uno di noi.
Lo è uno di noi, certamente, ma questo “appartenere a noi” deve evitare di farci oltrepassare il limite del massimo rispetto e della più convinta ammirazione per lo scrittore inesauribile e per l’Uomo che ha tanto penato, sofferto, lasciando per questa sofferenza, un patrimonio inesauribile dove ognuno di noi può attingere senza travisare eventi e momenti.
Sarebbe come tradire Pirandello e questo non è per niente, e non lo è stato, il mio intendimento per la dichiarata ammirazione che da sempre nutro per il Maestro del quale mi onoro essere suo conterraneo che, modestamente, vuole contribuire a diffondere quella sua parte meno conosciuta, ma altrettanto importante.
Indiscutibilmente la sua umanità che splende nel firmamento letterario pari alla celebrata fama di autore grande. Il più grande di questo secolo.
Voglio ricordare che la pubblicazione della prima edizione (nel 1988) fu possibile realizzarla grazie all’interesse che l’amico Calogero Basile, Presidente Provinciale dell’AICS di Agrigento, ha mostrato per l’opera caldeggiando e favorendo la stampa ed altresì facendola ufficialmente presentare presso il locale Circolo Culturale “P. Paolo Pasolini” in una serata memorabile durante la quale il prof. Nuccio Mula, l’avv. Salvatore Marchese (autore della Prefazione), il prof. Calogero Petrotta e lo stesso Calogero Basile, di fronte ad un numeroso ed attentissimo pubblico, hanno tracciato le linee tematiche dell’opera con loro dotte analisi sottolineando il “pregio culturale” del libro, che trattava di un argomento poco conosciuto al grande pubblico, ossia l’umanità dello scrittore agrigentino, ovvero L’Uomo del Caos. Mi è doveroso rivolgere, altresì, un pensiero deferente a due artisti, Alfonso Seddio, cantante lirico (mio padre) ed al M° Italo Agradi, validissimo musicista, che tanta parte hanno avuto nella mia vita e ai quali voglio dedicare queste pagine per onorarne la memoria. Artisti ed Uomini, soprattutto, dotati di forte personalità i quali vivranno nel mio ricordo e spero, attraverso questa mia fatica, in coloro che sfoglieranno questo libro.
Pietro Seddio
Pirandello. L’uomo del Caos
Cap. 1: La fine di un incubo »»»
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