Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 9 agosto 1911, poi in La trappola, Treves 1915. «Perché mostra di non credere alla mia potenza! Ma per fortuna ci credono gli altri, sa? Tutti, tutti ci credono! E ci son tante case da giuoco in questo paese! Basterà […]
Archivi Giornalieri: 8 Dicembre 2022
Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 11 maggio 1902, poi in Bianche e nere, Streglio, Torino 1904. «Non gli importava, dunque, che la moglie stesse male. Ma che ora si fosse ammalato anche il figlio, sì, e molto. Non lo aveva più riveduto, da cinque anni, povero […]
Legge Gaetano Marino. «Era un vecchio sbilenco, dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico d’olivo saraceno. Per cavargli una parola di bocca ci voleva l’uncino. Mutria, o tristezza radicate in quel suo corpo deforme; o anche sconfidenza che nessuno potesse capire e apprezzare […]
Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 31 dicembre 1899 e 7, 14, 21, 28 gennaio 1900 col titolo Salvazione, poi in Quand’ero matto, Streglio, Torino 1902. «Quando le scuole erano chiuse per le vacanze estive, la maestrina Boccarmè non sapeva che farsi della sua libertà. Avrebbe potuto viaggiare, […]
Legge Valter Zanardi. «Era un vecchio sbilenco, dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico d’olivo saraceno. Per cavargli una parola di bocca ci voleva l’uncino. Mutria, o tristezza radicate in quel suo corpo deforme; o anche sconfidenza che nessuno potesse capire e apprezzare […]
Legge Lorenzo Pieri. «Era un vecchio sbilenco, dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico d’olivo saraceno. Per cavargli una parola di bocca ci voleva l’uncino. Mutria, o tristezza radicate in quel suo corpo deforme; o anche sconfidenza che nessuno potesse capire e apprezzare […]
Di Michele Sità. Lo spazio in cui vivono i personaggi di Pirandello è spesso lo spazio racchiuso in un sentimento, in un dolore, in un sogno, in un ricordo, tutto ciò diventa reale e, a seconda di come la si vive, questa realtà acquista una […]
Legge Valter Zanardi. «Lo sfavillio delle stelle, che trapungeva e allargava il cielo, non arrivava ad esser lume in terra; ma al lucido tremore di lassù pareva rispondesse lontano lontano, dalla terra tutta, un tremor sonoro, continuo, il fritinnio dei grilli.» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, […]
Legge Gaetano Marino. «Lo sfavillio delle stelle, che trapungeva e allargava il cielo, non arrivava ad esser lume in terra; ma al lucido tremore di lassù pareva rispondesse lontano lontano, dalla terra tutta, un tremor sonoro, continuo, il fritinnio dei grilli.» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, […]
Legge Gaetano Marino. «Il pranzo non finiva mai. Don Diego avrebbe voluto piangere, rotolarsi per terra, dalla disperazione, graffiarsi la faccia, sgangherarsi la bocca, dalla rabbia. Che crudeltà era quella?» Prime pubblicazioni: Quand’ero matto, Streglio, Torino 1902/1903, poi in Il vecchio Dio, Bemporad, Firenze 1926. […]
Legge Valter Zanardi. «Non si doveva toccare. Il freddo, la neve, quei fiori freschi, e l’ombra azzurra della cattedrale. – Niente lì si doveva toccare. Era così, e basta. Il suo mondo. Il suo mondo di carta. Tutto il suo mondo.» Prime pubblicazioni: Corriere della […]
Legge Valter Zanardi. «Il laboratorio della farmacia, dal tetto basso, tutto scaffalato, è quasi al bujo e appestato dal tanfo dei medicinali. Un sudicio lumino a olio, acceso davanti a un’immagine sacra sulla cornice dello scaffale dirimpetto all’entrata, pare non abbia voglia di far lume […]