Legge Giuseppe Tizza. «S’insinuava livida, quella luce, appena appena, di tra gli anfratti cretosi della grotta e gli alleviava l’incubo delle violenze sofferte, che ora gli apparivano come sognate: violenze cieche, da bruti, al suo corpo che non si reggeva più, caricato su le spalle […]
Archivi Giornalieri: 30 Novembre 2022
Legge Lisa Caputo. «Speranze, illusioni, ricchezza e tant’altre belle cose aveva perduto il signor Aurelio lungo il cammino della vita: gli era solo rimasta la fede in Dio ch’era, tra il bujo angoscioso della rovinata esistenza, come un lanternino.» Prima pubblicazione: Prima pubblicazione: Il Marzocco, […]
Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 14 febbraio 1904, poi in La vita nuda, Treves 1910. «Nessuna cosa più la invogliava a sperare nella vita: riconosceva che s’era illusa, che il vero inganno le era venuto dall’inesperienza, dall’appassionata e credula sua natura, più che dal giovine a […]
Legge Lorenzo Pieri. «Ecco lì le umili case di un villaggio: tetti e finestre e porte e scale e strade: la gente che vi dimorava era, come per tanti anni era stata lei nella sua cittaduzza, chiusa lì in quel punto di terra, con le […]
Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 23 febbraio 1910, poi in La giara, Bemporad, Firenze 1928. «Ridano, ridano pure di lui tutti i maligni! Che risate facili! che risate sciocche! Perché non capiscono… Perché non si mettono al suo posto… Avvertono soltanto il comico, anzi il […]
Prime pubblicazioni: Quand’ero matto, Renzo Streglio e C. Editori, Torino, 1902, poi in La giara, Bempora, Firenze 1928. «Tu sei ricco, amico Pelletta e il tempo non ti deteriora. Andiamo, andiamo! Ma ti pongo questo patto: non una parola sul paesaccio in cui io e […]
Prime pubblicazioni: Quand’ero matto, Streglio, Torino 1902, poi in Il vecchio Dio, Bemporad, Firenze 1926. «Guardai il cielo velato da strisce rade, che erano come la traccia superstite della gran fuga delle nuvole nella notte, e mi sentii stordito in mezzo a un silenzio nuovo […]
Legge Giuseppe Tizza. «Ma, ahimè, speranze e desiderii e illusioni gli rinascevano, quasi a dispetto, irresistibilmente: erano i germi che la vita stessa gettava e che cadevano anche nel suo terreno, il quale, per quanto indurito dal gelo dell’esperienza, non poteva non accoglierli.» Prime pubblicazioni: […]