Legge Lorenzo Pieri. «Sì, perché in fondo, via, era vedovo, ma appena: si poteva dire che quasi non aveva avuto tempo d’essere ammogliato. E quanto ai figliuoli, sì, c’erano, ma non erano suoi.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 31 marzo 1912, poi in La trappola, […]
Archivi Giornalieri: 20 Novembre 2022
Legge Giuseppe Tizza. «Ecco lì le umili case di un villaggio: tetti e finestre e porte e scale e strade: la gente che vi dimorava era, come per tanti anni era stata lei nella sua cittaduzza, chiusa lì in quel punto di terra, con le […]
Legge Gaetano Marino. «Credo sia questa una delle più tristi impressioni, forse la più triste, che avvenga di provare a chi ritorni dopo molti anni nel paese natale: vedere i proprii ricordi cader nel vuoto, venir meno a uno a uno, svanire…» Prime pubblicazioni: Corriere […]
Legge Giuseppe Tizza. «E si fermò ad ammirare un prato, su cui una moltitudine di gambi esili, dritti, stendevano come un tenuissimo velo, tutto punteggiato in alto da certi pennacchietti d’un rosso cupo, bellissimi.» Prime pubblicazioni: Il Tirso, 1 giugno 1905, poi in La vita […]
Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 20 novembre 1904, poi in La vita nuda, Treves 1910. «Era veramente uno spettacolo commoventissimo la fedeltà di questo cane d’una donna infedele, verso quei due uomini ingannati.» Novella dalla Raccolta “La vita nuda” (1922) ««« Introduzione alle novelle La fedeltà […]
Legge Giuseppe Tizza. «Perché mostra di non credere alla mia potenza! Ma per fortuna ci credono gli altri, sa? Tutti, tutti ci credono! E ci son tante case da giuoco in questo paese! Basterà che io mi presenti; non ci sarà bisogno di dir nulla. […]
Legge Valter Zanardi. «Gli scaltri però non sempre riescono a valersi a lungo della loro scaltrezza, tenendola nascosta; non resistono alla tentazione di scoprirla, specie quando li obblighi ad avvilirsi e colui su cui la esercitano si mostri soddisfatto del loro avvilimento.» Prima pubblicazione: Rivista […]
Legge Gaetano Marino. «Vaporavano tutt’intorno dalle terre assolate vecchi odori, di tante cose sparse e seccate da anni all’aperto, e qua si mescolavano coi tepori grassi del letame, col tanfo secco delle granaglie, con quello acre della paglia bruciata e bagnata del forno.» Prime pubblicazioni: […]
Legge Giuseppe Tizza. «E lo scialle, che s’era aperto al vento, andava a cadere mollemente, così aperto, più in là.» Nella raccolta Bianche e nere, Renzo Streglio e C. Editori, Torino, 1904. Composta probabilmente nel 1900. Scialle nero Voce di Giuseppe Tizza ****** […]